Il Multidisciplinary Digital Publishing Institute (MDPI) ha pubblicato un articolo con il contributo di Giovanni Affinita sullo studio e l’applicazione di materiali più leggeri ai componenti auto su cui anche tu stai lavorando. E la buona notizia è che i tuoi componenti con meno peso possono essere sempre più performanti, ecco come.
Ore 18.30, il momento in cui gli uffici iniziano a svuotarsi. Una delle situazioni che preferisco.
Sento gli echi dei saluti di chi si prepara per uscire e chi invece rimane per finire gli ultimi affari.
Mi capita spesso di restare fino a quando il silenzio prende posto e si accomoda un po’ alla volta senza chiedere il permesso. Condivido volentieri quel momento con lui, mi sembra di riuscire a fare ordine e a vedere, finalmente, il frutto della giornata.
E qualche sera, proprio durante quel momento di calma e di sospensione (anche dalle preoccupazioni che – sai meglio di me – non mancano mai) mi è arrivata una mail che aspettavo da tanto.
O meglio, si tratta di qualcosa di così speciale per me che avevo in un certo senso rimosso, lasciandola al sicuro in un angolo della mia testa.
Sono molto fiero di condividere con te che il Multidisciplinary Digital Publishing Institute (MDPI) ha pubblicato un nostro articolo dal titolo: Lightweight High-Performance Polymer Composite for Automotive Applications, realizzato con il contributo di Valentina Volpe, Sofia Lanzillo, Beniamino Villacci, Innocenzo Macchiarolo e Roberto Pantani dell’Università di Salerno.
Sono molto contento perché si tratta di una rivista scientifica specializzata sulla ricerca in tanti ambiti di applicazione: chimica, chimica fisica, scienze dei materiali.
Ma immagino che tu la conosca già.
In particolare, poter parlare di ciò che stiamo facendo in SAPA da un punto di vista tecnico e specialistico, rappresenta per me un’ulteriore conferma che si tratti di una ricerca valida a livello universale, un importante riconoscimento per chi – come noi – ha deciso di investire nell’innovazione.
Si tratta infatti di qualcosa di utile anche per te che magari da mesi ti stai scervellando proprio su queste tematiche. Lascia che ti spieghi.
Da diversi anni SAPA ha dato vita a un reparto interno denominato Ingegneria dell’Innovazione che si occupa sostanzialmente di questo: approfondire, studiare e testare argomenti di innovazione tecnologica che possano applicarsi al settore automotive.
Sai meglio di me che questo obiettivo (molto ambizioso, per dire la verità) è raggiungibile attraverso strade diverse.
Il nodo centrale della ricerca che verrà pubblicata nelle prossime settimane riguarda il materiale che utilizzi per produrre i tuoi componenti auto.
L’industria automobilistica deve produrre prodotti in plastica con elevata precisione dimensionale e peso ridotto, e questa necessità spinge la ricerca verso processi industriali meno convenzionali.
Da una parte perché non si può ignorare l’attenzione all’utilizzo di materiali meno impattanti a livello ambientale, dall’altra perché la ricerca e il progresso insistono proprio su di un miglioramento continuo che permetta ai processi di snellirsi mantenendo alta la qualità del prodotto.
Il materiale che è stato adottato in questo lavoro è un poliammide 66 (PA66) rinforzato con fibra di vetro, un materiale di grande interesse per l’industria automobilistica per le sue eccellenti proprietà, sebbene limitato nell’applicazione a causa del suo costo relativamente elevato.
Al fine di ridurre il costo delle parti prodotte, preservando ancora le principali proprietà del materiale, in questo lavoro è stata esplorata la possibilità di applicare il processo di stampaggio ad iniezione microcellulare.
Se vorrai leggere questo approfondimento, ti renderai conto che ruota tutto attorno a un unico obiettivo: rendere la produzione più snella, ottimizzando le fasi produttive.
Per raggiungere questo scopo ho provato a mettere in discussione l’intero metodo tradizionale, quello con cui sei abituato a lavorare, quello che anche SAPA ha sempre utilizzato prima di sperimentarsi in soluzioni più nuove e più attente alle nuove esigenze del mercato.
Nel concreto, di cosa stiamo parlando?
Di ciò che ogni giorno cerchi di ottenere spaccandoti la testa in tutte quelle ore che trascorri in ufficio: una maggiore velocità produttiva, un minor accumulo di scarti, una qualità sempre alta e competitiva e un risparmio che faccia contento il tuo capo.
Sbaglio?
Quando il nostro reparto di Ingegneria dell’Innovazione ha messo a punto il Metodo One-Shot® aveva in mente esattamente queste stesse questioni. Questioni che chissà quante migliaia di ingegneri o car maker stanno affrontando proprio mentre tu stai leggendo.
Sono problematiche che riguardano tutti, per questo ci tengo a condividere con te questa soluzione che è già industrializzata.
Il Metodo One-Shot® è infatti un sistema brevettato che consente la produzione di componenti auto (parliamo ovviamente di polimeri avanzati) con:
- Meno tempo
- Meno Sprechi
- Meno peso
- Alte performance qualitative
Brevettato nel vero senso del termine: esiste un numero di brevetto ed è un sistema che vale per tutti i componenti. Come una formula che, una volta applicata, garantisce i risultati che ti ho elencato sopra.
Puoi immaginare quali siano i benefici, te ne elenco soltanto qualcuno:
- Con una riduzione dei passaggi avrai meno movimentazione logistica e quindi un dispendio inferiore di energie
- Consegnando in tempo i tuoi componenti soddisferai i tuoi clienti ( e il tuo capo, facendo scattare l’invidia dei tuoi colleghi)
- Grazie a componenti più leggeri non dovrai più spaccarti la testa per soddisfare le richieste di Horizon 2020
- Un maggiore innovazione ridurrà la manodopera specializzata quindi farai risparmiare alla tua azienda
Mi sento sereno nel dire che la ricerca di cui ti ho accennato prima si sviluppa proprio in un’ottica One-Shot® perché credo fermamente che il futuro dell’auto sia questo.
Per sopravvivere in un panorama molto competitivo e sempre più selettivo, dove occorre fare la differenza per riuscire a vendere un prodotto che non è più considerato un bene di consumo necessario, occorre percorrere una nuova strada.
Questa ricerca è solo un piccolo passo che spero vorrai fare con me.
A presto.
Giovanni Affinita,
General Manager e Membro del Consiglio di Amministrazione di SAPA
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