Come rilanciare il Mezzogiorno: SAPA ospite e relatore a “Orizzonte Sud”

Il 12 giugno, SAPA è stata fra i relatori di “Orizzonte Sud”, un ciclo di eventi ideato nel 2014 dal Corriere della Sera, per discutere di tematiche centrali per lo sviluppo del Sud Italia

La prima tappa del 2018 di Orizzonte Sud si è tenuta nella città di Benevento, presso il Complesso San Vittorino, proprio a due passi dal luogo dove vivo e dove lavoro ogni giorno.

“Orizzonte Sud” è una carovana itinerante che staziona di volta in volta in una città diversa, sollevando polvere al suo passaggio, spostando le energie, facendo rete.

Vorrei raccontarti perché per noi è stato così importante parteciparvi come relatori e portare SAPA nel cuore del dibattito sul futuro industriale del Mezzogiorno.
Non ci crederai, ma ha a che fare con la storia di questo territorio.

Dammi qualche minuto per farti capire a cosa mi riferisco.

Forse saprai che i Romani, popolo che conquistò l’intero mondo occidentale, furono battuti soltanto una volta, nel momento della conquista.
Immaginati che, prima di loro, l’Italia era un puzzle di popolazioni diverse con lingue e tradizioni differenti, ma man mano che l’esercito romano avanzava diventava più forte e soprattutto più numeroso.

Come ti dicevo poco fa, però, ci fu un popolo che riuscì a batterli. Solo uno, piccolo ma tremendamente determinato: il popolo sannita.

Il Sannio era una regione che occupava l’attuale Molise, una parte dell’Abruzzo e il Nord della Campania. Noi siamo sanniti.
Mi piacerebbe molto approfondire questa storia con te, ma ti basti sapere che l’orgoglio di appartenere a questo territorio è una componente fondamentale del nostro DNA.

Potere raccontare all’esterno qual è il cuore pulsante della nostra attività ci rende tremendamente orgogliosi.

Seppure piccola, confrontata con altre esperienze, questa azienda porta con sé i valori di questa terra e una tradizione importante. Ecco perché raccontarla in un evento che mira a fare sentire il canto del Sud è stato per noi importante, emozionante.

SAPA ancora una volta è stata protagonista riguardo i dibattiti che riguardano l’innovazione, la ricerca, l’imprenditoria, temi portanti di questo evento, con lo scopo di creare discussioni costruttive sui problemi e le possibili soluzioni per la crescita del Sud.

All’evento erano presenti diverse figure di spicco della città, come il sindaco Clemente Mastella, Stefano Bolognese, Business Executive Officer presso Nestlé Italia, Filippo Liverini, presidente di Confindustria Benevento.

A moderare l’incontro sono stati Enzo D’errico, direttore del Corriere del Mezzogiorno, quotidiano fondamentale nella creazione dell’evento, e Antonio Polito, vice direttore del Corriere della Sera.

Alcune parole del vice direttore del Corriere della Sera mi hanno colpito. Voglio condividerle con te, perché sono sicuro che ti possono dare spunti di riflessioni utili.

Benevento è una città sicuramente competitiva, ma che ha subito forti catastrofi naturali (un esempio è l’alluvione del 2015), che hanno devastato interi settori: l’agricolo, l’industria manifatturiera, colpendo la crescita di tutta la città.

Antonio Potito ha voluto infatti sottolineare un punto importante, riguardo questo genere di iniziative e di come queste possono aiutare indirettamente anche nella ripresa e nella crescita della città.

Secondo lui infatti, le iniziative come Orizzonte Sud sono determinanti per lo spirito di aggregazione che possono creare, facendo il potere pubblico con gli imprenditori del privato, ma sono fondamentali anche da un punto di vista critico. Sostiene infatti che uno dei difetti del Mezzogiorno è che gli imprenditori fanno poco squadra e che queste siano le occasioni per unire e saldare relazioni. Per ripartire tutti insieme.

Come rilanciare il Mezzogiorno: SAPA ospite e relatore a “Orizzonte Sud”

All’evento abbiamo portato ancora una volta la nostra esperienza, la nostra storia, e i nostri risultati, con la voce del CEO di SAPA, Antonio Affinita. Ecco quello che ha detto:

“Il nostro settore è particolare: ha bisogno di trovarsi vicino al cliente anche dal punto di vista fisico.  Abbiamo stabilimenti a Pomigliano, Cassino, Melfi, Piemonte, Abruzzo e Polonia. Per quanto riguarda l’Europa, le case automobilistiche tedesche provvedono al trasporto autonomamente, a noi spetta solo produrre.

 Espandersi partendo dal Sannio era un sogno di mio padre e negli ultimi anni il trend è cresciuto tantissimo, basti pensare che abbiamo iniziato a importare esperti e ingegneri dal nord anziché fare il contrario. Trovare dei profili preparati sul mercato non è semplice, per questo abbiamo deciso di costruire una Academy interna in azienda.

Non sempre il livello di istruzione è adeguato al lavoro che facciamo. Qualcosa deve cambiare anche nel mondo dell’istruzione; bisogna passare dalla convinzione che sia importante il pezzo di carta a quella che la cosa fondamentale è il percorso di studi, la specializzazione e la formazione”

Quello che ha detto mio fratello è un punto importante, il livello di istruzione spesso non è al passo con i tempi.

Intendiamoci: con questo non voglio dire che le università italiane non siano capaci di offrire nozioni valide, anzi, noi stessi collaboriamo con numerose università, e il premio Angelo Affinita ne è stato un chiaro esempio, ma a volte mancano alcune conoscenze dal punto di vista pratico.

Perché la teoria, per quanto importantissima, non può sopperire a mancanze dal punto di vista pratico. Pensala così: immagina di imparare i limiti matematici, studiando tutte le dimostrazioni, senza fare nessun tipo di esercizio. E poi, dopo aver imparato la teoria di un intero capitolo, cominciare a fare gli esercizi.

Capirai da solo che non funziona esattamente così. L’apprendimento ha bisogno di essere accompagnato costantemente alla pratica. E il nostro è un settore molto difficile.

Ecco perché abbiamo deciso di costruire una nostra Academy interna, un centro di formazione messo a disposizione dei nostri dipendenti.

Da un lato, il reparto di Ingegneria dell’innovazione. Dall’altro, la nostra Academy. Insieme, nella stessa azienda, uniremo la giusta teoria al passo con i tempi, facendola subito incontrare con la realtà pratica del lavoro di ogni giorno.

È così che è nato il metodo One-Shot®, grazie all’unione di questi due fattori. Le forti conoscenze teoriche dei nostri ingegneri hanno incontrato le esigenze pratiche del mercato, tutti insieme abbiamo studiato un modo di risolvere alcune mancanze del nostro settore.

Personalmente, mi sono occupato dell’analisi di mercato.
Dove eravamo forti e dove invece le altre aziende mancavano? Come i nostri ingegneri e il nostro know-how potevano portare valore, per non essere più qualificati come uno dei tanti?

Non è stato facile. I nostri concorrenti più vicini avevano dalla loro miliardi di fatturato e all’inizio ci sentivamo delle formiche che volevano battere un gigante.

Eppure, anche il gigante aveva una debolezza. Quello della “specializzazione”.

Esatto, ho notato che le altre aziende producevano sicuramente prodotti di qualità, ma producevano tutto. Erano dei generalisti.

E, saprai anche tu, che è impossibile dedicarsi ad ogni categoria di prodotto al 100%. E infatti, dai nostri test e dalle nostre ricerche, è venuta fuori una cosa molto interessante.

Il metodo per per produrre alcuni componenti auto, era un metodo vecchio di più di 20 anni, che nessuno si era preoccupato di innovare veramente.

Abbiamo deciso di dedicarci al 100% alla ricerca e allo studio di una nuova metodologia che potesse davvero innovare il mercato.

Quali erano le esigenze?

Componenti con meno peso?  Lo stavamo facendo.

Componenti che inquinassero di meno l’ambiente? Avevamo già pensato a quello.

Componenti con meno costo? Avevamo la soluzione.

Per farti un esempio, guarda l’immagine qui sotto.

Metodologia tradizionale vs Metodo One-Shot. C’è molta differenza.

A un occhio poco attento, la differenza non sarebbe così evidente.

Ma c’è. Scommetto che te ne sarai accorto.

Immagina di avere necessità di questo componente per centinaia di migliaia di pezzi.

Il primo, quello della metodologia tradizionale, richiede molti pezzi in più per essere ultimato.

Quindi più costo.

Più peso.

Più manodopera.

Invece, come il secondo pezzo risolve tutti questi problemi?

Semplice: il pezzo è montato in’unica macchina, in un’unica isola produttiva. Quindi meno peso, meno costo, più produttività.

Il Metodo One-Shot® per noi è sì una modalità di lavoro, ma anche una modo di pensare, l’atteggiamento che guida le nostre scelte, ciò che ci distingue.

Ti lascio un video riepilogativo dell’evento e delle foto alla fine di questo articolo, in modo che possa immergerti anche tu nel clima “Orizzonte Sud”.

https://www.youtube.com/watch?v=Py3-6fhu5EA

A presto,
Giovanni Affinita.
Chief Sales Strategist e membro del consiglio di amministrazione SAPA

Video credits
Anteprima 24 https://www.anteprima24.it/benevento/infrastrutture-nuove-sannio-orizzontesud/

 

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